Commenta di Seguito:

FIRENZE – Tra le esperienze più fastidiose che caratterizzano la vita di un diabetico quella della misurazione della glicemia è indubbiamente anche tra le più odiate, dovendo avere sempre a disposizione la macchinetta apposita e pungere quotidianamente i polpastrelli delle dita al fine di ottenere l’importante valore. Da anni scienziati ed ingegneri in tutto il mondo lavorano per migliorare la qualità della vita di chi soffre di diabete, una delle patologie più diffuse nei paesi maggiormente industrializzati, tuttavia, sino ad oggi, strumenti sostitutivi a quelli tradizionali per la misurazione della glicemia non erano riusciti a raggiungere il medesimo grado di affidabilità (ovvero un’accuratezza media dell’apparecchio di circa il 98%). Basti ricordare la promettentissima “Glycolaser” sviluppata da un’azienda italiana, ad un passo dal raggiungere gli standard richiesti per la commercializzazione ma della quale non si sono ricevuti ulteriori aggiornamenti, dopo l’annuncio avvenuto nella primavera dello scorso anno al 24esimo congresso nazionale della Societa’ Italiana di Diabetologia (Sid). Un importante passo in avanti in tal senso è stato appena compiuto da un team di ricercatori provenienti dall’Università di Pisa, dall’Università di Firenze e dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche),Ralph Lauren Match Polo, che hanno unito le proprie competenze e brevettato la “Glucopen”,Ralph Lauren Costume-Fit Maniche lunghe Polo, una penna per misurare la glicemia senza necessità di provocarsi fastidiose punture sui polpastrelli. Il segreto del dispositivo italiano risiede in alcune cannule microscopiche sostitutive del tradizionale ago, le quali, frutto di anni di ricerche nel campo nanotecnologico, sono in grado di penetrare gli strati superficiali dell’epidermide e prelevare il dato sulla glicemia dal liquido interstiziale, quello che si trova tra le varie cellule. Particolarmente curiosa ed interessante la fonte di ispirazione di Glucopen,Polo Ralph Lauren Outlet, come ha sottolineato ai margini di una conferenza il professor Giuseppe Barillaro, coordinatore del progetto e ricercatore presso il Laboratorio di tecnologie microelettroniche e microsistemi del Dipartimento di Ingegneria dell’informazione dell’Università di Pisa: “Ci siamo ispirati alla ‘proboscide’ delle zanzare per progettare microaghi in ossido di silicio, vetro puro, da dieci a cento volte più sottili di un capello umano”. La promettente Glucopen potrebbe rappresentare una vera e propria svolta nella qualità della vita per chi soffre di diabete, ed i dettagli del progetto sono stati presentati al workshop su Nanotecnologie e Medicina, oltre che sull’Almanacco della Scienza del Cnr.